Sì all'acqua pubblica |Festa per 4.500 precari - Live Sicilia

Sì all’acqua pubblica |Festa per 4.500 precari

Maratona in Aula all'Ars per approvare entro la nottata la Finanziaria. Arriva il maxiemendamento del governo, prevede tra l'altro stanziamenti per l'agricoltura. Via libera alla stabilizzazione per 4.500 precari. Il Pd ha portato a casa credito di imposta, riorganizzazione delle società partecipate e acqua pubblica.
Finanziaria, rush finale
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5 min di lettura

Maratona no stop all’Ars, dove si discute la finanziaria che va approvata oggi. Nella lunga notte di Sala d’Ercole ai va avanti a oltranza, a ritmo più spedito rispetto a quanto visto ieri. Ma un fuori programma rischia di rendere la notte ancora più lunga.

 Nella fase finale cominciano a piovere i “maxiemendamenti” del governo: il primo ad apparire riguarda un pacchetto di norme in tema di agricoltura. Ma è proprio su un maxiemendamento che si consuma il fattaccio che rischia di impantanare di nuovo i lavori in un empasse. E’ l’attivissimo Fabio Mancuso del Pdl lealista a lanciare l’accusa: il governo ha fatto rientrare dalla finestra di un comma in un emendamento una norma già presente nel testo originario della finanziaria  e stralciata dalla presidenza. Cascio a quel punto, visibilmente alterato, ha sospeso la seduta e prima che i microfoni si spegnessero si è potuto intuire quanto ha detto rivolto ai banchi del governo: se è così… e poi un gesto delle mani come a dire ‘avete chiuso’.

La seduta riprende con l’assessore Bufardeci che parla di “incomprensione”. Le sue parole non convincono il Pdl lealista, che per bocca di Mancuso annuncia da questo momento ostruzionismo a oltranza. La frittata è fatta e il cammino si fa davvero in salita. Il comma incriminato viene subito abrogato, Cascio sospende la seduta per mezz’ora e convoca la conferenza dei capigruppo per cercare di aggiustare i cocci.

Fino a quel punto poche erano state le sorprese e buona la tenuta della “maggioranza per le riforme” nata dall’asse tra Mpa, Pdl Sicilia e Pd, che porta a casa una serie di misure da sempre cavalli di battaglia dei democratici.

Diverse norme importanti sono state già approvate tra ieri e oggi: tre in particolare erano state richieste con forza dal Partito democratico, la pubblicizzazione dell’acqua, la riorganizzazione delle società partecipate e il credito di imposta (la cui paternità va divisa tra Pd e Pdl). Porte aperte alla stabilizzazione per circa 4.500 precari che lavorano negli enti, nelle agenzie, nei dipartimenti e negli assessorati. Grande festa per i precari, tra i quali  gli ex Pip di Palermo, che da giorni seguivano in piazza del Parlamento i lavori dell’Aula armati di tv.

Stabilizzazione per i precari

L’Assemblea regionale siciliana ha approvato la norma (art.55) contenuta nella finanziaria, in discussione a sala d’Ercole e che deve essere esitata entro la mezzanotte di oggi, che determina la pianta organica della Regione in 15.600 unita’ nel comparto non dirigenziale. In base alla norma le procedure per la stabilizzazione del personale saranno attivate in via amministrativa alla luce dei criteri stabiliti dalla legge nazionale varata dall’ex governo Prodi e confermata dal ministro Brunetta. La norma riguarda i lavoratori ex articolo 23, i dipendenti precari della Protezione civile regionale, dell’assessorato Territorio e Ambiente, dell’Agenzia per le acque e i rifiuti, gli ex catalogatori. I contratti vengono prorogati fino a fine anno e dove possibile si avvierà la stabilizzazione. Ieri erano arrivate altre bione notizie per i precari degli enti locali con una norma che apriva la porta alla possibilità di stabilizzazione, compatibilmente con le risorse dei Comuni, di una platea di 22 mila persone.

Acqua pubblica (con brivido)

In Aula, nelle prime battute di oggi si è proceduto in modo più spedito rispetto a ieri. Il ritmo ha subito però un pesante rallentamento quando si è arrivati all’articolo 50, quello sulla ripubblicizzazione del servizio idrico, una norma-manifesto del Pd (sostenuta in Aula anche dal Pdl Sicilia), contro la quale hanno parlato le opposizioni ma anche un paio di esponenti dell’Mpa a titolo personale, Francesco Musotto e Paolo Colianni Alla fine, dopo l’intervento del presidente della Regione Raffaele Lombardo, la norma – che dovrebbe chiudere la stagione delle società miste nella gestione del servizio idrico – è passata, superando lo scoglio dl voto segreto (53 sì e 25 no). Da allora, il dibattito ha ripreso il passo lento di ieri.

Le altre norme approvate

Non ci sarà più un “caso Crosta”. In sala d’Ercole è stato approvato, in men che non si dica, l’articolo 40 della manovra finanziaria: “Retribuzione massima pensionabile per i dipendenti regionali”. I dipendenti regionali non potranno portare a casa pensioni superiori ai 250.000 euro, lordi, annui.
Approvate in mattinata diverse norme: dai trasferimenti in favore della società Resais Spa (Risanamento Sviluppo Attività Industriali Sicilia), ai tagli agli oneri amministrativi, dalle misure di sostegno per il ricovero dei minori, ai contributi alle Province per l’erogazione dei servizi socio – assistenziali.
E ancora, un milione di euro è stato destinato agli interventi di somma urgenza, per garantire la copertura finanziaria a sindaci e protezione civile, mentre 12 milioni di euro sono stati destinati agli anti locali per i casi di calamità naturali. E’ stato inoltre approvato l’articolo che disciplina le assegnazioni per gli interventi a tutela dell’ordine pubblico.

Passa nel pomeriggio invece l’articolo 45, che  istituisce il Fondo speciale regionale di  compartecipazione ai fondi speciali per la sicurezza. Sulla norma si consuma in Aula la prima spaccatura significativa tra governo e Partito democratico, che ha votato contro la norma perchè la sicurezza è materia nazionale e va finanziata dallo Stato.

In serata via libera anche all’articolo 20 sulla riorganizzazione delle società partecipate dalla Regione, altra riforma richiesta dal Pd. Si fa notare sul punto Pippo Gianni che soprende tutti chiedendo l’introduzione delle quote rosa nei cda delle società, proprio lui che anni fa a Montecitorio disse che le quote rosa proposte da Stefania Prestigiacomo “scassavano la m…”.

Ieri sono stati “varati” 32 degli oltre 120 articoli del documento contabile. Tra questi il credito di imposta, caro al Partito democratico ma promosso anche dal Pdl, una misura scacciacrisi che consentirà significativi sgravi alle aziende che assumono in Sicilia.

(ha collaborato Miriam Di Peri)


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