Scorrere o non scorrere | Test d'ingresso: ecco il problema - Live Sicilia

Scorrere o non scorrere | Test d’ingresso: ecco il problema

Test d'ingresso: qui sta il problema. Una sentenza del Consiglio di Stato che ha accolto il ricorso di uno studente cagliaritano a cui è stato riconosciuto il diritto di accesso allo studio in seguito allo scorrimento della graduatoria fino all’esaurimento dei posti disponibili. Disatteso dunque un principio fissato ai tempi del ministro Gelmini (nella foto)
Università. Una sentenza fa discutere
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Gli studenti che non hanno superato i test di ingresso ai corsi di laurea a numero chiuso dell’Ateneo di Palermo tengono il fiato sospeso per gli esiti di una sentenza del Consiglio di Stato che ha accolto il ricorso di uno studente cagliaritano a cui è stato riconosciuto il diritto di accesso allo studio in seguito allo scorrimento della graduatoria fino all’esaurimento dei posti disponibili.

Secondo i giudici della sesta sezione di Palazzo Spada, infatti, nel caso in cui i posti si sono resi liberi dopo il passaggio ad anni successivi dei soggetti vincitori della prova di ammissione, l’Università ha l’obbligo di far scorrere la graduatoria occupando tutti i posti rimasti vacanti. Disattesa, quindi, la posizione del ministero dell’Università che, con una nota diramata a tutti gli atenei all’epoca in cui il ministro competente era Maria Stella Gelmini, aveva impedito lo scorrimento “evidenziando che si sarebbe determinata una lievitazione complessiva degli studenti”.

Sul principio giurisprudenziale sancito dalla sentenza del Consiglio di Stato pochi giorni fa e sulle ripercussioni che la vicenda potrebbe far registrare anche in Sicilia, il professor Vito Ferro, delegato alla didattica dell’Università di Palermo, spiega a Livesicilia che “l’Ateneo palermitano attende comunicazioni in merito a questa sentenza. Sulla sentenza non mi sento di poter esprimere alcun giudizio, né posso prevedere quali saranno gli effetti. Fino a questo momento la procedura che noi abbiamo seguito è coerente con le indicazioni del ministero. Indicazioni che, come nel caso degli altri atenei italiani, prevedono che per le prove di ammissione a numero chiuso, fa fede una graduatoria di merito stilata secondo un punteggio con uno sbarramento, una soglia al di sotto della quale è prevista l’esclusione. Solo nel caso in cui i candidati sono di numero inferiore rispetto ai posti messi a bando, naturalmente le richieste vengono accolte tutte con un’eventuale attribuzione di corsi di recupero per colmare i deficit riscontrati nel test”.


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