Il Pdl scrive a Napolitano: |"Russo ormai è un politico" - Live Sicilia

Il Pdl scrive a Napolitano: |”Russo ormai è un politico”

Il Pdl siciliano si appella al presidente della Repubblica. Il coordinatore regionale del Popolo della liberta', Giuseppe Castiglione, scrive una lettera a Giorgio Napolitano, cosi' come annunciato nei giorni scorsi, per segnalare ''la condotta del Governatore regionale, capo del Mpa, e dell'assessore alla Sanita', Massimo Russo, magistrato in aspettativa dal Consiglio Superiore della Magistratura con relativo provvedimento adottato nella primavera del 2008''.
LA LETTERA DI CASTIGLIONE AL CAPO DELLO STATO
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Il Pdl siciliano si appella al presidente della Repubblica. Il coordinatore regionale del Popolo della liberta’, Giuseppe Castiglione, scrive una lettera a Giorgio Napolitano, cosi’ come annunciato nei giorni scorsi, per segnalare ”la condotta del Governatore regionale, capo del Mpa, e dell’assessore alla Sanita’, Massimo Russo, magistrato in aspettativa dal Consiglio Superiore della Magistratura con relativo provvedimento adottato nella primavera del 2008”.

”E’ notizia di questi giorni – si legge nella nota inviata al Quirinale – che Russo e’ sceso in campo (in politica) con una propria lista (Palermo Avvenire), presentata a Palermo e, sotto altra denominazione, in altre citta’ siciliane. E’ emerso, altresi’, durante la competizione elettorale in corso, che molti dei candidati inseriti nelle liste che fanno capo al dott. Russo (ben 19 sui 20 candidati reclutati da Russo nella sola lista ”Palermo Avvenire”), provengono dal mondo della Sanita’. Si tratta di medici, operatori sanitari ed imprenditori privati che hanno rapporti con il Servizio sanitario regionale”. Nella lettera si fa ricorso alla posizione, chiara ed autorevole, al riguardo del rapporto tra politica e magistratura, che il presidente Napolitano ha assunto in questi anni.

”In Sicilia – denuncia il Pdl – lo sconfinamento del ruolo tecnico a suo tempo affidato dal presidente della Regione Lombardo a Russo quale assessore alla Salute, che ha trasformato nel tempo la sua funzione tecnica in una posizione politica orientata a reclutare candidati e consenso, non sembra potersi conciliare con la ragione originaria che ha determinato il provvedimento autorizzativo di collocamento in aspettativa del magistrato”.


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