Morto al Papardo, domani l'autopsia | Botta e risposta tra familiari e sanitari - Live Sicilia

Morto al Papardo, domani l’autopsia | Botta e risposta tra familiari e sanitari

Prevista per domani l'autopsia sul corpo di Daniele Santamaria, l’ex guardia giurata morta domenica mattina al Papardo. Intanto il “caso” registra già il botta e risposta tra la direzione del nosocomio e i familiari della presunta vittima
Presunto caso di malasanità a Messina
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Sarà conferito domani l’incarico al medico legale per effettuare l’autopsia sul corpo di Daniele Santamaria, l’ex guardia giurata morta domenica mattina al Papardo. L’esame autoptico disposto dal sostituto procuratore Maria Pellegrino per chiarire le cause del decesso, dunque, tarda ad essere eseguito per dar modo ai carabinieri incaricati delle indagini di poter procedere all’acquisizione della documentazione sanitaria presso l’ospedale cittadino e, oggi, all’identificazione del personale medico e paramedico coinvolto nel presunto caso di malasanità.

Intanto il “caso” registra già il botta e risposta tra la direzione del Papardo e la famiglia Santamaria. Secondo il padre di Santamaria, lui ed il figlio, che accusava forti dolori al braccio e la spalla, avrebbero atteso al pronto soccorso oltre 40 minuti, ed i medici sarebbero intervenuti solo dopo che il 40enne aveva perso conoscenza.

Diversa la versione dell’azienda ospedaliera, che sostiene che padre e figlio, giunti in ospedale, hanno detto che Daniele Santamaria soffriva di lombalgia. Trascorsi appena 4 minuti – sempre a detta dell’azienda – ad accettazione già avvenuta, il paziente, che ha chiesto di sdraiarsi, ha perso conoscenza. Erano le 4,45. Alle 4.50 il rianimatore ha iniziato la terapia infusionale. Santamaria viene intubato e muore alle 5.35.

Versioni opposte, dunque, quelle di ospedale e familiari della vittima. Rilasciate in difesa e in attacco. Al centro un 40enne che sino all’alba di domenica non aveva mai accusato alcun malessere.

A breve, adesso, dovrebbero scattare gli avvisi di garanzia per il personale sanitario coinvolto nella vicenda. Un atto dovuto, da parte della Procura, in prossimità dell’autopsia, cui devono poter intervenire tutte le parti interessate.


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