"Vogliamo creare opportunità | Striscia ha strumentalizzato" - Live Sicilia

“Vogliamo creare opportunità | Striscia ha strumentalizzato”

Palermo 2012. La replica di Pietro Pappalardo
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“Creerò opportunità per fare lavorare i giovani attraverso i beni confiscati (Seconda parte del video). C’è una legge dello Stato che lo prevede. Non sto illudendo i giovani perché siamo in campagna elettorale”. E ancora: “Ho fatto chiamare Mediaset dai miei legali. Ci sono gli estremi per una denuncia. Sono andati a toccare la riservatezza della mia persona. Devono dimostrarmi se c’è voto di scambio. Lavorare nel sociale per quelle persone che vogliono cambiare è un reato?” Sì difende così Pietro Pappalardo, il fratello del generale-candidato, Antonio Pappalardo, rispetto quanto emerso dal servizio mandato in onda ieri sera da ‘Striscia la notizia’ e firmato Stefania Petyx.

“Una strumentalizzazione” secondo Pietro Pappalardo, ripreso attraverso una telecamera nascosta da un complice della giornalista, mentre parlava di progetti cui avrebbero partecipato alcuni giovani, con una premessa: “Quanti si muovono per noi saranno sicuramente inseriti”. “Noi abbiamo detto ai ragazzi ‘diamoci una mano’ – ha replicato -. Se questi giovani hanno le caratteristiche del progetto saranno i primi a entrare. Ma il progetto è aperto a tutti i ragazzi. Abbiamo chiesto solo aiuto per entrare nelle istituzioni”.

Innanzitutto il fratello generale, candidato a sindaco per il movimento del Melograno, secondo Pietro Pappalardo “non c’entra niente”: “Si tratta di un progetto previsto dal Pon sicurezza – spiega il candidato al consiglio comunale -. L’ho presentato io due anni fa. Per colpirlo volutamente hanno inserito il discorso che ha tenuto alla Kalsa, in un comizio. Lì ha parlato con una signora che si lamentava di avere progetti per gli anziani ma nessuno li approvava. Mio fratello le ha detto che se avesse portato un progetto serio, avremo trovato le risorse per portarlo avanti. Mio fratello non ha promesso niente a nessuno, lui chiede collaborazione. Noi vogliamo portare opportunità di lavoro, che è diverso. La Costituzione dice che la Repubblica e le istituzioni politiche devono crearle. Qui in Sicilia non si crea niente, si va contro questo sistema”.

Pietro Pappalardo si era interessato alle “ronde” promosse dall’allora ministro dell’interno Roberto Maroni che lo stesso Pietro Pappalardo aveva chiamato “assistenti civici ambientali” nell’ambito del progetto “Palermo città pulita”: “Quelli che le ronde dovevano svolgere – ha spiegato Pappalardo – erano compiti che sono dell’arma dei carabinieri e della polizia di stato. Gli assistenti civici e ambientali sono come ausiliari del traffico, posti a segnalare quanti buttano immondizia per strada e quanti creano discariche abusive”.

Un progetto presentato, secondo Pietro Pappalardo, due anni fa: “Non eravamo in periodo elettorale: il progetto per il Pon sicurezza l’ho presentato il 19 ottobre 2010 e prevedeva che dei giovani formati da sottufficiali delle forze armate chiedevano di creare una figura di assistenti civici che si occupassero dei passaggi pedonali, dei sottopassaggi e del controllo delle discariche. Non andavamo a cozzare contro altri interessi”.

Ma per entrare a far parte di questo “corpo” occorrevano alcuni requisiti: “Abbiamo chiesto formazione ad ex-appartenenti alle forze armate. Quelli che avrebbero superato i corsi sarebbero entrati in una graduatoria e quindi selezionati. Volevamo partire con 400-500 unità che sarebbero aumentate in base ai finanziamenti del Pon: anche se si tratta di volontariato, volevamo dare un piccolo contribuito a questi ragazzi che si impegnano nel territorio e la possibilità, se ci fosse stata la possibilità, di allargare il quadro della polizia municipale”.

Secondo Pappalardo il progetto sarebbe sospeso, per poi riprendere dopo la campagna elettorale: “L’abbiamo presentato a settembre ma è stato annullato. Avevamo deciso di aspettare fin dopo la campagna elettorale proprio per non cadere in queste trappole. Ma al di là dell’esito presenteremo il progetto. Da due anni cerchiamo di spendere i soldi dell’Unione Europea”.

Il servizio della Petyx, secondo Pappalardo è stato un “assalto”: “Non si fa così giornalismo, non si viene così di nascosto. La signora non ha fatto vedere tutto il servizio. Chiederò alla magistratura tutta la cassetta. Se avesse trasmesso anche altre parti del mio discorso sarebbe emerso che anche se noi non ce la faremo ad essere eletti, presenteremo lo stesso i progetti per fare i corsi di formazione”. Sulla gestione dei beni confiscati alla mafia, invece, per i quali Pietro Pappalardo aveva in mente un progetto per assistenza agli anziani, non si rimangia nulla: “Vengono utilizzati male. Abbiamo visto associazioni fatiscenti. Se non entriamo nelle istituzioni non riusciamo a fare niente. Valuteremo che questi beni confiscati vengano dati alle giuste persone per dare dignità ai giovani. Non rimpiango di aver detto quelle cose perché è la verità”.

E per i giovani si spenderà anche il generale: “Mio fratello – ha detto Pietro Pappalardo – non prenderà i soldi, per destinarli ai giovani che hanno difficoltà per fare partire il progetto. È un reato che un candidato sindaco dia soldi ai giovani per far partire un progetto? Ci sono in tutta Palermo cooperative che nascono e la Petyx viene da noi?”.


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