Sicilia, niente sciopero dei benzinai - Live Sicilia

Sicilia, niente sciopero dei benzinai

Forza d'urto ha deciso di sospendere la protesta e spostarla a Roma, ma il fronte si è spaccato. Una parte della base dei padroncini dell'Aias, quella piu' vicina a Giuseppe Richichi, chiede di continuare le manifestazioni in Sicilia. Si registrano ancora code a Palermo, presso i distributori, ma la Prefettura ha assicurato che le autocisterne stanno rifornendo le pompe di benzina. Presidi sono segnalati nelle Province di Agrigento, Caltanissetta e Palermo. Confindustria lancia l'allarme: messa in ginocchio l'economia dell'Isola.
Sciopero dei trasporti. La diretta
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7.03.  Forza d’urto conferma lo sciopero a oltranza di Tir, agricoltori e pescatori in Sicilia, anche se in maniera meno dura. I servizi essenziali dovrebbero essere garantiti.

9.01 Momenti di tensione a Palermo questa notte. In via Galileo Galilei alcuni automobilisti hanno rovesciato alcuni cassonetti, esasperati perché l’erogazione di carburante tornerà alla normalità solo nei prossimi giorni. Le autobotti riforniranno poco a poco i distributori nel corso della mattinata.

9.30 Si registrano code in numerosi distributori di benzina, con automobilisti che hanno dormito tutta la notte nelle automobili nella speranza di poter fare il pieno di carburante.

10.00 A Palermo si registrano code chilometriche ai distributori di viale Michelangelo e via Leonardo Da Vinci. Alcune pompe di benzina di viale Michelangelo stanno rifornendo regolarmente gli automobilisti.

10.40 Continuano i rifornimenti di carburante a Palermo. Dai due depositi palermitani dell’Eni-Q8 e della Esso i tir continuano nella loro spola per portare la benzina in città.

10.41 La protesta aumenta nell’agrigentino. Tre i presìdi lungo la strada statale 115: uno all’ingresso di Licata, uno al bivio per Naro, uno dinanzi la cementeria di Porto Empedocle; al chilometro zero della statale 640 ossia all’uscita del porto di Porto Empedocle; lungo la statale 189, al bivio per Aragona; e un altro lungo la statale 123, ossia la Ravanusa-Naro. Nel gelese riaprono i benzinai.

11.10 Tolto il blocco a Enna, sull’autostrada A19 allo svincolo di Catenanuova. Stamane i manifestanti hanno incontrato il questore, Salvo Patané, che li ha autorizzati a montare un presidio, con un gazebo e un trattore, nel piazzale antistante la sede della Polstrada.

11.51 “Oggi ci sono soltanto presidi di visibilita’ e non piu’ blocchi per le strade. Tutti i distributori di benzina sono stati riforniti e lo saranno anche nelle prossime ore. Spero che nel giro di qualche ora, se non dell’intera giornata, la situazione si normalizzi”. Lo ha dichiarato il prefetto di Palermo, Umberto Postiglione. E ha aggiunto: “Nel pomeriggio avro’ un incontro con i camionisti per capire la natura piu’ locale delle loro richieste. Mi auguro che questa agitazione che pur tanti disagi ha prodotto, possa risolvere tanti problemi veri che la gente vive”.

12.30 Secondo quanto riporta Italpress, Martino Morsello, esponente del “Movimento dei forconi”, avrebbe invitato a una attenuazione della protesta che comunque durerà fino al 26 gennaio. “In attesa che si definisca l’incontro tra il presidente della Regione Raffaele Lombardo, il governo e una delegazione dei manifestanti – spiega Morsello – per affrontare ‘il caso Sicilia’, oggi più che mai bisogna evitare spaccature con i produttori. La nostra protesta – conclude – deve essere nei presidi in modo visibile facendo scorrere normalmente tutti i mezzi, compresi quelli che caricano merci e contribuiscono al reddito delle aziende. Evitiamo qualsiasi strumentalizzazione che possa danneggiare l’immagine del ‘Movimento dei Forconi’ e della Sicilia stessa. La protesta pacifica è prevista fino al 26 gennaio”.

13.20 Il segretario nazionale del Pd, Pier Luigi Bersani, così ha commentato le proteste in Sicilia: “Capiamo il disagio, il problema, c’e’ stata una prima adesione anche della popolazione a una protesta che è parsa spontanea, ma adesso in molte zone della Sicilia un anziano che scende a fare la spesa non trova niente, ci sono blocchi e intimidazioni. O fermano il blocco o, se non sbloccano, si chiamano i prefetti”.

15.30 “Per strada ho avuto personalmente modo di constatare che ci sono lunghe code di automobilisti e decine e decine di autobotti che stanno rifornendo i distributori – dice il Prefetto di Palermo Umberto Postiglione – al porto ci sono mezzi in entrata e in uscita. Sono stato lì questa mattina , ho avuto modo di parlare con alcuni autotrasportatori: riceverò una loro delegazione alle 16 per ascoltare le loro richieste, cercando di dare loro risposte rispetto ad alcune istanze, che riguardano il territorio provinciale”. “Da parte mia c’è disponibiltà al dialogo e apertura – conclude – nei confronti di questa categoria”. Postiglione aggiunge: “Non posso escludere che durante la protesta possa essere stata notata la presenza di qualche soggetto mafioso, ma non ho notizie precise circa infiltrazioni di appartenenti a organizzazioni mafiose tra i gruppi di manifestanti”.

16.00 Il Movimento dei forconi continua la sua protesta con azioni eclatanti. Come anticipato da Livesicilia, è stato bloccato il casello della Catania-Messina di San Gregorio. Ad essere bloccati non sono solo gli autotreni ma tutto il traffico in uscita, dirottato dalla Polizia, guidata dal capo della squadra mobile Giovanni Figner. Al momento tutte le auto in direzione Messina devono seguire percorso alternativo ed entrare dal casello di Acireale. Previste altre azioni eclatanti.

16.25 Forza d’urto ha deciso di sospendere la protesta. Lo ha annunciato all’Ansa uno dei leader del movimento dei forconi, Mariano Ferro, spiegando che «non si puo mettere in ginocchio più di quando già lo è la Sicilia, non era questo il nostro obiettivo». «La protesta non finirà – aggiunge – ma la lotta si trasferirà a Roma».

17.00 Si spacca il fronte dei Forconi e da Twitter si apprende che Mariano Ferro è stato destituito. Lo scontro verterebbe sull’opportunità di spostare a Roma la protesta. Una parte della base dei padroncini dell’Aias, quella piu’ vicina a Giuseppe Richichi, resta asserragliata a San Gregorio, alla barriera della Messina-Catania.

17.30 La organizzazione sindacale A.Si.A (Alternativa Sindacale Autonoma) esprime piena solidarietà ai rappresentanti e ai lavoratori aderenti a Forza d’Urto e Movimento dei Forconi che “stanno manifestando legittimamente contro l’assurda, incoerente e poco funzionale manovra del governo centrale, che continua con pervicacia a penalizzare la nostra regione”, spiega il segretario generale Salvo Barone. “La nostra adesione è incondizionata – aggiunge il consulente tecnico del sindacato Antonio Gambero – siamo pronti a scendere al loro fianco. Non esiste e non può esistere alcuna organizzazione mafiosa di sostegno a tale manifestazione nata spontaneamente in difesa esclusiva dei bisogni del popolo siciliano”.

17.35 “Siamo fortemente preoccupati. Bisogna trovare una soluzione immediata. Possiamo comprendere le ragioni della protesta ma non i modi. Con tutto il rispetto per il diritto di sciopero che e’ sacrosanto e’ davvero impensabile che i blocchi attuati da un gruppo ristretto di persone mettano in ginocchio l’economia di un’intera isola. Il tutto avviene nell’assordante silenzio della politica” Ad affermarlo e’ Vittorio Messina, presidente vicario della Confesercenti siciliana che interviene sulla protesta in corso nelle città siciliane. “Abbiamo ricevuto decine di telefonate da tutte le province – aggiunge il direttore Salvatore Curatolo -. Gli operatori commerciali ci chiedono informazioni. Vogliono sapere a chi potere chiedere i danni. Le attività sono ferme. Non si risponde alla crisi – conclude – creandone altra. I danni sono incalcolabili. L’economia e’ in ginocchio”.

19.15 “Prendo atto che il buon senso è prevalso. Ho riconosciuto che le ragioni della manifestazione sono fondate e sono state rappresentate con la rabbia e la fermezza che la drammatica situazione economica-sociale impone. Ma il disagio e la sofferenza ed i danni patiti dai siciliani hanno raggiunto un livello insopportabile”. Questo quanto scritto dal governatore siciliano, Raffaele Lombardo, sul suo blog. “Oltre che fare l’impossibile per la soluzione dei problemi posti sia dai manifestanti che anche da tutti i rappresentanti delle categorie economiche siciliane – continua Lombardo – conto di trovare la giusta attenzione del Presidente del Consiglio per le condizioni della Sicilia e del Sud perché si determini una svolta nell’azione del Governo nonché delle politiche della Comunità Europea”.

19.30 Apertura no stop dei distributori di carburante: ad annunciarlo è la Camera di Commercio di Catania che con determina presidenziale ha abolito tutti i turni di riposo, compresi i notturni, e di orario.

22 gennaio

9.01 Secondo la Coldiretti, le proteste di questi giorni hanno provocato danni per milioni di euro al giorno ai danni del settore agroalimentare. Latte, uova e generi alimentari freschi in genere, andati a male, dovranno essere smaltiti sempre a carico dei produttori. Oltre al danno, la beffa. “Al danno economico immediato – continua la Coldiretti – si aggiunge la perdita di credibilità con la grande distribuzione europea pronta a sostituire il prodotto Made in Italy con quello proveniente da Paesi come la Spagna e Israele, diretti concorrenti della produzione siciliana nell’ortofrutta”.

14.00 Secondo la Coldiretti, i danni provocati al sistema economico siciliano dalle proteste ammontano a 500 milioni di euro. Intanto, la situazione sta lentamente tornando alla normalità in tutta la regione. Si registrano ancora code a Palermo, presso i distributori, ma la Prefettura ha assicurato che le autocisterne stanno rifornendo le pompe di benzina.

17.00 Secondo Confindustria, nel palermitano circa una sessantina di aziende sono state costrette ad avviare le procedure di cassa integrazione, nel catanese 800 persone rischiano il posto e nel siracusa si registrano danni per quattro milioni.

17.01 Eduardo Brancato, segretario regionale della Figisc, ha assicurato che in Sicilia non ci sarà sciopero dei benzinai e che la situazione dovrebbe tornare alla normalità fra lunedì e martedì.

17.02 Si registrano ancora presidi dei tir alle porte di Caltanissetta, nei pressi dell’hotel Ventura e in contrada Capodarso, e Agrigento sulla statale 640. Presidi anche sulla superstrada Palermo-Agrigento, nei pressi del bivio per Bolognetta, e sulla Provinciale 624, alle porte di Partinico.

17.06 Martino Morsello, uno dei leader dei Forconi, ha annunciato che le proteste continueranno fino al 26 gennaio anche se in forma pacifica.


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