Sepicos, li aboliscono | Però c'è l'esperto - Live Sicilia

Sepicos, li aboliscono | Però c’è l’esperto

Appena dieci giorni fa, era il 9 dicembre, l’assessore Caterina Chinnici affidava a un comunicato stampa l’annuncio dell’abolizione dei “Sepicos, Servizi di pianificazione e controllo strategico, con una sostanziale riduzione dei costi – scriveva l’assessorato – connessi al loro funzionamento”. E il risparmio veniva anche stimato: due milioni di euro.
Una settimana prima, però, il freschissimo assessore all’Ambiente e territorio Sebastiano Di Betta, aveva nominato un nuovo consulente. La notizia viene pubblicata il 15 dicembre scorso: il dottor Martino Michele Geraci, per cinque mesi e per un corrispettivo di 12.394,98 euro, verrà impiegato, appunto, in qualità di “Consulente del Servizio di pianificazione e controllo strategico (Se.Pi.Co.S.)”. Ma come? Non dovevano abolirli?

Già, mentre una parte del governo decide la soppressione di un organo evidentemente inutile e costoso (dovrebbe occuparsi, in sostanza, della valutazione dei dipendenti regionali), un’altra parte di quell’esecutivo pensa che quell’organo inutile e costoso abbia persino bisogno di un consulente.
Insomma, sembrerebbe quasi uno “sgarbo” nei confronti dell’assessore Chinnici, che aveva manifestato la necessità di quell’abolizione. Una “scortesia” come quella compiuta dall’Asp di Siracusa che ha sconfessato la legge sulla trasparenza della Chinnici proprio nel caso della consulenza del marito Marito Manlio Averna, o come quella di Cosimo Aiello che, proprio alla vigilia dell’ennesimo annuncio sempre dell’assessore Chinnici sulla fine dei privilegi della legge 104, decideva di andare in pensione sfruttando proprio la “104”.

Uno sgarbo. Ma il consulente nominato da Di Betta, in realtà, è noto anche all’assessore alla Funzione pubblica. È stato, infatti, dal giugno al dicembre del 2009 componente della Segretria tecnica di Caterina Chinnici quando quest’ultima ricopriva il ruolo di assessore alla Famiglia. A questo proposito, la storia di Martino Michele Geraci, è solo la nuova conferma di come funzioni il sistema delle “porte girevoli” della Regione. Altra  “rivoluzione” annunciata dall’esecutivo, infatti, è quella che riguarda la riduzione degli uffici di gabinetto. Che ha risparmiato, però, molti dei costosi esterni di quegli uffici, richiamati, una volta fuoriusciti dai gabinetti, in qualità di consulenti. Del resto, Geraci non è un perfetto sconosciuto nelle amministrazioni pubbliche siciliane. Oltre agli incarichi nel gabinetto della Chinnici (nell’assessorato alla Famiglia, come detto, dove Geraci rimarrà fino a ottobre del 2011), e prima ancora nella segreteria tecnica sempre dell’assessorato alla Famiglia, il consulente era stato nel 2009 un collaboratore a progetto della società partecipata “Parco scientifico e tecnologico”, guidata oggi da uno dei fedelissimi di Raffaele Lombardo, Marco Romano, recentemente dimessosi dalla carica di dirigente generale (esterno) alle Attività produttive, in rotta con l’assessore Venturi. E ancora prima, tra il 2006 e il 2008 era stato un collaboratore della segreteria particolare del Presidente della provincia di Catania. Il presidente, per la cronaca, in quel periodo era Raffaele Lombardo. E oggi, in effetti, Geraci, è consigliere comunale nel comune di San Michele di Ganzaria proprio per l’Mpa.

Questi legami e la costanza di queste nomine, cominciano a non andare bene nemmeno agli alleati di governo. Solo negli ultimi giorni, infatti, il vicecapogruppo del Pd Roberto De Benedictis e il segretario regionale dell’Udc Giampiero D’Alia hanno gridato al “clientelismo” del governatore Lombardo. E se, sui numeri riguardanti le consulenze e gli incarichi esterni, come quelli illustrati pochi giorni fa dalla Cisl (otto milioni spesi negli ultimi 5 anni, oltre 1,3 milioni solo nel 2011), forse in molti hanno fatto l’abitudine, appare più difficile da spiegare i motivi per cui un assessore possa nominare un consulente per un ufficio che un altro assessore ha annunciato di abolire.

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