La Regione torna ad assumere? | Pronto un piano per 1500 posti - Live Sicilia

La Regione torna ad assumere? | Pronto un piano per 1500 posti

Previste pensioni obbligatorie per i dipendenti
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La Regione siciliana torna ad assumere. Questa, almeno, è la notizia che trapela dai Palazzi della politica, dove gira una bozza di ddl che dovrebbe aprire le porte della pubblica amministrazione a quasi 1.500 persone. Un documento che rappresenta, oggi, solo uno schema-guida. Un embrione di legge, che dovrà necessariamente transitare dalle commissioni parlamentari e quindi dall’Ars.

Ma la notizia ha comunque del clamoroso, visto che gli ultimi concorsi alla Regione risalgono ormai a decenni fa. Il Piano previsto dal ddl dovrebbe consentire anche la stabilizzazione dei 750 precari di Protezion civile, Arra e Assessorato territorio e ambiente che nei giorni scorsi hanno “strappato” all’esecutivo la proroga dei contratti, ma che chiedono, dopo molti anni di “precariato” l’assunzione. Per loro, infatti, verrà prevista una quota del 40% di posti nei concorsi pubblici che la Regione ha intenzione di indire nel corso del 2012. Insieme al piano assunzioni, però, la Regione, così come chiarito dal comma 3 del primo articolo del ddl, ha pensato a nuove norme sui pensionamenti dei Regionali. Verranno messi in pensione “d’ufficio”, infatti, i dipendenti con 40 anni di contributi o con almeno 65 anni d’età.

Viene deciso anche la cessazione dei “distacchi” o dei “comandi” presso “altri organismi pubblici e privati con oneri a carico della Regione siciliana”. In quest’ultimo caso, viene fatta un’eccezione solo per quanto riguarda il personale impiegato in uffici “particolarmente esposti nell’azione di contrasto alla criminalità organizzata”. Ma il numero non potrà comunque superare, complessivamente, le 200 unità. Prevista anche la possibilità, per l’assessore alla Funzione pubblica, la stipula di convenzioni con enti locali o enti sottoposti al “controllo e vigilanza della Regione”, con gli oneri a carico di questi enti, che avranno anche l’obbligo di attivare queste convenzioni prima di procedere, eventualmente, a bandi per l’assunzione di nuovo personale”. Come detto, la Regione prevede una riserva di legge del 40% per il personale già impiegato nella pubblica amministrazione. Mentre l’ultimo articolo del ddl apre alla stabilizzazione del concorso dei Beni culturali che va avanti dal 2000 ed è stato oggetto di numerosi ricorsi sul riconoscimento della qualifica del personale.

I NUMERI DEL PIANO
Nel 2012 sono previste complessivamente 800 assunzioni, divise equamente tra personale inquadrabile nelle categorie C e D (480 quindi accederanno dall’esterno, mentre 320 saranno i precari stabilizzati). Nel 2013 invece, ecco 593 assunzioni. In questo caso, il numero maggiore degli accessi sarà nella categoria “C” (343 in totale, dei quali 137 per i precari), mentre in “D” entreranno 250 persone (100 delle quali “dall’interno”). Nel 2014 invece sono previste 74 assunzioni, tutte nelle categorie A e B (e si tratta anche in questo caso di personale “precario” che verrebbe stabilizzato).

I COSTI
Quanto costeranno questi concorsi? Complessivamente, il piano, per ciò che riguarda gli stipendi dei neo assunti, dovrebbe costare alla Regione qualcosa come 52 milioni di euro. Soldi che verranno in parte “recuperati” attraverso, appunto, le norme sui pensionamenti, sui “comandati”, ma anche attraverso il “blocco” degli aumenti sia per le qualifiche dirigenziali sia per il comparto del personale regionale. Lo stipendio dei dirigenti (anche generali) non potranno avere uno stipendio più alto del proprio predecessore, o comunque di quello previsto dal proprio ultimo contratto, in caso di rinnovo dell’incarico.

Entro il 31 marzo, poi, tutti i dipartimenti regionali dovranno adottare dei piani triennali di “razionalizzazione della spesa, di riordino e ristrutturazione amministrativa, di semplificazione e digitalizzazione, di riduzione dei costi di funzionamento”. E tra questi costi, la Regione punta alla riduzione degli “appalti di servizio, gli affidamenti alle partecipate e il ricorso alle consulenze attraverso persone giuridiche”. La metà delle somme risparmiate con questi piani, può essere utilizzare per comporre il salario accessorio di dirigenti e dipendenti. La Regione si impegna, poi,  per il triennio 2011-2013, a diminuire di un terzo rispetto a quelle del 2010, le spese per le consulenze. Inoltre, tutti i dipendenti (anche i dirigenti) che ricevono un incarico aggiuntivo, dovranno versare alla pubblica amministrazione il 70% di quella cifra. Esteso, infine, il blocco dei rinnovi contrattuali dei dipendenti regionali. Non se ne parlerà prima del 2014. “E non si dà luogo – si legge nella bozza del ddl – a possibilità di recupero per il quadriennio precedente”.


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