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Assenti e consulenti | Inchiesta sulla Regione

La sede di Bruxelles
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Il presidente Raffaele Lombardo, nei giorni immediatamente successivi all’esplosione del “caso Campo”, lo aveva detto: “Le indennità all’estero verranno corrisposte in base alle effettive presenze in sede”. La sede è quella di Bruxelles della Regione siciliana. Ma le “effettive presenze”, a quanto pare, non le verificava nessuno.
Questo è uno degli elementi che emergerebbe da un’ispezione della Guardia di finanza – in seguito a un’inchiesta – negli uffici palermitani di via Magliocco, sede del dipartimento affari extraregionali a cui afferisce Bruxelles, così come riportato oggi dal quotidiano “La Repubblica”.

Le fiamme gialle si sono presentate negli uffici della Regione per chiedere notizie sul sistema di rilevazione delle presenze nella nuova sede di Rue Bellard, costata alla Regione tre milioni di euro. A Bruxelles, infatti, non sono attivi i badge che invece sono in funzione nella maggior parte degli uffici regionali.

‘Repubblica’ racconta un retroscena. La storia di un dipendente della sede romana, Salvatore Cardamone, che parte con un tecnico per Bruxelles, allo scopo di installare il sistema di controllo delle presenze. Cardamone si scontra con il no della responsabile dell’ufficio, Maria Cristina Stimolo. Al centro del contrasto ragionamenti diversi sulla necessità del collegamento dei badge con la Funzione pubblica, piuttosto che con la sede di Roma. Dopo la relazione di Cardamone, al ritorno del viaggio infruttuoso, si è messa in moto l’indagine di Procura e Corte dei conti.

Ma non ci sarebbe solo questo alla base dell’ispezione della Fiamme gialle. L’indagine infatti, servirà anche per fare piena luce sui cosiddetti “esterni” chiamati a lavorare a Bruxelles. L’ultimo caso, sollevato dal Live Sicilia è stato quello di Giordana Campo, figlia del dirigente generale del dipartimento beni culturali Gesualdo Campo. Chiamata diretta per “intuitu personae” come spiegato dallo stesso Lombardo.
Lo stesso “intuitu” che ha portato, ad esempio, alla chiamata in qualità di esperto di Pierfrancesco Virlinzi, figlio dell’imprenditore catanese Ennio, Jane Torrisi, anche lei di una nota famiglia d’imprenditori etnei,   Luigi Lo Piparo, figlio di un dirigente ministeriale e Francesca Parlagreco, figlia dell’ex capo ufficio stampa della Presidenza della Regione. Esperti-esterni che hanno di gran lunga superato gli interni. Cioè i dipendenti regionali. Che, anzi, si starebbero riducendo a colpi di delibera.

Una prima decisione della giunta di governo, di circa un anno e mezzo fa, aveva deciso infatti la riduzione del personale interno da quattro dirigenti e otto dipendenti a un dirigenti e sei dipendenti (tre funzionari, tre istruttori). Un’altra delibera, del 5 agosto scorso, tagliava ancora: un dirigente e quattro dipendenti. L’ultima, invece, è del 12 settembre: un solo dirigente e due dipendenti.
Quest’ultima formula dovrebbe rappresentare l’organigramma attuale della sede di Bruxelles. Ma finora si tratta di una semplice formula “virtuale”. I dipendenti di Bruxelles, infatti, sono ancora tutti lì dopo la prima delibera. Un dirigente (Maria Cristina Stimolo) e sei dipendenti.
Tanti quanti gli esterni. Che sono chiamati a Bruxelles per attività di supporto al personale interno della Regione. Ma che, dopo le delibere, potrebbero trovarsi a supportare se stessi, visto lo sbilanciamento tra interni ed esterni che si verrebbe a creare.
E in effetti, su questo tema è già partito un ricorso al Tar dei Cobas Codir che denunciano il fatto che le delibere di Lombardo siano “entrate” nel merito di scelte che andrebbero concordate con i sindacati. L’udienza al tribunale amministrativo è prevista per il prossimo 21 ottobre.

Ma è su “chi” deve abbandonare la sede di Bruxelles che potrebbe accendersi (e sotto la cenere in realtà è già incandescente) la polemica. Se le le delibere di Lombardo determinano la riduzione dell’organico, nulla dicono sui criteri da seguire per riportare in Sicilia questo o quel funzionario.
La “patata bollente” passerebbe nelle mani della dirigente Maria Cristina Stimolo, che, però, non ha alcuna intenzione di “tagliare” senza precise indicazioni da Palazzo d’Orleans. Anche perché non ha accolto con “gioia” le scelte che “sguarnirebbero l’organico” (anche se, a dire il vero, proprio una di quelle delibere prevede l’aumento della sua indennità… ). Insomma, presto, se le decisioni di Lombardo diventeranno operative, il bisogno di sistemi di rilevazione delle presenze diventerà ancora più urgente.
Se, come vuole il presidente, l’organico di Bruxelles verrà ridotto a un dirigente e due dipendenti, verrà spontaneo chiedersi a cosa serva una sede da 750 metri quadrati e costata tre milioni.
A meno che non si pensi davvero, che in Europa, le “scrivanie” dei dipendenti debbano essere di 250 metri quadrati.


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