Giorno di Ferragosto, squilla il telefonino: “Papà ha avuto un ictus mentre era in vacanza a Terme Vigliatore, lo stanno portando a Barcellona Pozzo di Gotto”. L’ospedale accoglie con un grande striscione di protesta: “Ora tocca a noi”. Sì, è toccato a noi. E ci tocca scrivere di una struttura dove il 15 agosto primari e infermieri di neurologia si sono prodigati al massimo per assistere tutti i ricoverati. La Tac, un doppler, l’elettroencefalogramma, l’attacco ischemico che pian piano regredisce. Stanze da quattro letti, pulizia, personale impeccabile. Non so se c’entri la riforma Russo, non so se la protesta riguardi tagli o accorpamenti. So di certo che a Barcellona hanno salvato mio padre. Ed è il minimo dare il giusto tributo, per fatto personale, ad una sanità che funziona. (ff)
Barcellona, storia di una sanità | che funziona davvero
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