Palermo, la strage delle imprese | Tutte le cifre della catastrofe - Live Sicilia

Palermo, la strage delle imprese | Tutte le cifre della catastrofe

I dati della camera di commercio
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Attività che chiudono i battenti in centro e in periferia a Palermo e lavoratori in cassa integrazione o in mobilità. E’ lo specchio di una crisi che non accenna a fermarsi. Lungo l’asse di via Roma si contano una decina di negozi chiusi o rimasti vuoti. In via Libertà ha chiuso lo store della catena Benetton, la storica gioielleria palermitana Fiorentino ha messo in casso integrazione 47 dipendenti, di cui sei a zero ore. Non va meglio nel settore della grande distribuzione il supermercato Sma Cityper di Brancaccio, anche qui: personale in cassa integrazione e la mobilità per 44. E ancora Grande Migliore, il gruppo Li Vorsi e la catena Bucalo. Grande Migliore, in viale Regione Siciliana, ha avviato contratti di solidarietà per tutto il personale e chiesto la mobilità per 14; Li Vorsi, invece, la mobilità per 54 dipendenti dei negozi di corso Alberto Amedeo, via Messina Marine e viale Regione siciliana; la catena Bucalo, invece, 16 esuberi nei punti vendita di via La Malfa, Libertà e via Sciuti. “Le trattative sono aperte – dice il segretario provinciale della Filcams Cigl di Palermo, Monia Caiolo – chiederemo soluzioni alternative per evitare i licenziamenti”.

Secondo i dati della Camera di Commercio di Palermo, nel secondo trimestre del 2011 su 98.117 imprese registrate, risultano 2.040 attività cessate, a fronte di 1.744 nuove iscrizioni (erano 1620 e 1421 nel 2010). Chiusi perché non in possesso di regolare licenza anche Gustoso, Burger King e Fratelli La Bufala all’interno del centro commerciale Forum di Palermo, che conta 125 negozi, un ipermercato Ipercoop e un cinema con 7 sale. Tra dipendenti e indotto ci lavorano circa 1200 persone. “Non ci sono le condizioni per la riapertura di questi locali – dice Marianna Flauto, segretario regionale della Uiltucs – per questioni legate alle autorizzazioni per attività di somministrazione, per una cinquantina i lavoratori le aziende hanno richiesto l’avvio delle procedure di licenziamento collettivo. Sono in corso le trattative con i sindacati – conclude – chiediamo che venga concessa la cassa integrazione”. Da da gennaio a luglio di quest’anno, secondo i dati della Uil, su elaborazioni del Sil della Regione siciliana, 230 aziende hanno presentato richiesta per ammortizzatori sociali in deroga.

Sono 1900 i lavoratori interessati: il 40% da procedure di mobilità in deroga; il 60% da cig in deroga. La crisi non risparmia nemmeno i venditori ambulanti. Sono circa un centinaio lungo il litorale di Mondello, il borgo marinaro a pochi chilometri dal centro città. “Anche noi avvertiamo la crisi – dice Maurizio Silvestri, venditore ambulante di bibite sulla spiaggia – riesco a guadagnare appena 40 euro al giorno, l’anno scorso erano almeno 100. La gente non compra nemmeno al mare, cerca di risparmiare portandosi tutto da casa”. Anche Mazumder Khurshed, marocchino, da 8 anni in Italia vende materassini, braccialetti e secchielli sulla spiaggia “a luglio ho guadagnato 400 euro – dice – in media 20 o 30 euro al giorno. Se va bene a fine stagione arriverò a 1500 euro, la metà di quanto ho guadagnato l’anno scorso”.


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