Voci, accuse e saluti romani | Sud, così è nata la rottura - Live Sicilia

Voci, accuse e saluti romani | Sud, così è nata la rottura

La nostra inchiesta
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Condorelli si dimette, Condorelli viene licenziato. Condorelli non ha padrini politici, Condorelli è fascista.  Il “caso” Sud piomba pesantemente sulla scena del panorama editoriale siciliano. Il free press catanese, nato da nemmeno sei mesi, è in questo momento nell’occhio del ciclone. A duellare da una parte troviamo l’ormai ex direttore Antonio Condorelli e dall’altra la società editoriale, la Editori Indipendenti srl, costituita da Pierluigi Di Rosa e Alessandro Basile.

I fatti. Lo scorso 24 gennaio Sud racconta la vicenda di Rita Cinquegrana Gari, assessore della giunta Stancanelli e sovrintendente del teatro Massimo Bellini. L’articolo sottolineava il presunto conflitto d’interesse intercorrente tra le cariche del neo assessore e il ruolo del marito Edoardo Gari, presidente aggiunto dell’ufficio Gip. Secondo Sud il giudice Gari potrebbe essere “condizionabile” relativamente ad alcune indagini della Procura sul Comune di Catania. L’otto febbraio scorso Antonio Condorelli ha preso le distanze da un’associazione, chiamata “Amici di Sud”, che aveva presentato un esposto al Csm sulla vicenda Gari. “Comunico di non essere a conoscenza dell’esistenza di questa associazione”, aveva dichiarato il direttore.
E tre giorni dopo Condorelli annuncia l’intenzione di lasciare il timone del giornale. Il giorno successivo compare su Sudpress.it un comunicato dell’associazione “Amici di Sud”, presieduta dall’avvocato Renata Saitta, che viene accolto con “gratitudine” dagli editori.

La rottura. L’esplosione della guerra mediatica tra editori ed ex direttore arriva quando Condorelli spiega, attraverso una mail, che il file con le richieste dell’associazione “Amici di Sud” è di “proprietà” di Antonio Fiumefreddo. Gli editori rispondono stamattina dalle colonne di Sudpress ripercorrendo il passato politico di Condorelli, manifestando il loro stupore nell’apprendere le cariche ricoperte dal giornalista all’interno della Fiamma Tricolore. Per gli editori, che dicono di essere venuti a conoscenza del fatto circa dieci giorni addietro, è impossibile proseguire il rapporto.

Le reazioni. Antonio Condorelli ci risponde al telefono con il solito tono di voce sereno. “Per me il giornalismo non deve essere strumento della politica e ho rotto con Sud per l’esposto dell’associazione sulla vicenda Gari. Chiesi subito chiarimenti agli editori e loro mi risposero che non ne sapevano nulla e avevamo concordato di fare un esposto alla polizia postale”. “Quando ho scoperto – continua Condorelli – che l’autore del documento dell’associazione era Fiumefreddo ho preso subito le distanze. Fiumefreddo è la stessa persona che fu sostituita dalla signora Gari alla sovrintendenza del teatro e non volevo essere strumentalizzato politicamente”.

Sul suo passato politico l’ex direttore di Sud non nasconde nulla. “Non ho mai avuto incarichi o prebende per la mia militanza. Da quando, nel 2006, ho iniziato a scrivere non ho mai avuto più incarichi nella Fiamma. E non sono mai stato parziale: ho scritto per testate di sinistra e ho avuto stretti contatti con Pierpaolo Montalto e Orazio Licandro, entrambi di Rifondazione, per le mie denunce giornalistiche”.

Gli editori. Pierluigi Di Rosa ci risponde con tono concitato. “Siamo davvero sotto shock per avere appreso la storia politica del nostro ex direttore”. Ma poi sposta il tiro su alcune divergenze sulla linea editoriale: “Antonio ci esponeva a maldicenze perché, nonostante glielo avessimo chiesto, non pubblicava degli intrecci del gruppo Firrarello – Castiglione. Passavamo come il giornale “contro Lombardo”. La storia degli “Amici di Sud” è stata presa a pretesto da Antonio per giustificarsi”. Sul ruolo dell’avvocato Fiumefreddo l’editore di Sud spiega che “all’inizio non eravamo a conoscenza delle azioni dell’associazione, ma è chiaro che l’avvocato sarà uno dei suoi animatori, in quanto il pezzo sulla Gari nasce proprio da una sua denuncia”. “Antonio Condorelli – spiega Di Rosa – al quale voglio bene deve dire che sapeva del ruolo di Fiumefreddo, con il quale quotidianamente si vedeva. E deve dire anche che non ha pubblicato inchieste sulla situazione dello Iacp e dell’Ospedale Garibaldi”.

Il personaggio. Antonio Fiumefreddo, vicino al sottosegretario del governo Berlusconi Enzo Scotti, è un avvocato che si è spesso impegnato in politica. Prima come assessore nella giunta Scapagnini e poi con una lista civica proprio contro l’ex sindaco di Catania. Ha in seguito appoggiato Raffaele Lombardo, divenendo anche suo legale, ed è divenuto in quota Mpa, sovrintendente del teatro Massimo Bellini. Dopo un vespaio di polemiche sulla sua gestione fece un passo indietro e litigò anche con Lombardo. E’ stato lui a consigliare agli amici editori il nome di Condorelli ed è lui uno degli animatori dell’associazione che sostiene il giornale.


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