"Caro Lupo ti scrivo..." - Live Sicilia

“Caro Lupo ti scrivo…”

Lettera aperta di Palazzotto (Sel) al Pd
di
4 min di lettura

Caro Giuseppe,

scrivo a te, segretario del Partito Democratico, perché voglio scrivere a tutto il tuo partito.

Le vicende di questi giorni sul referendum di Caltagirone hanno avuto il pregio di riaprire in Sicilia un dibattito che sembrava sepolto dietro le dichiarazioni assolutiste di Cracolici e di Lombardo.

La scelta coraggiosa delle donne e degli uomini del Pd di Caltagirone di sfidare il quartier generale riaccende una speranza per tutto il centrosinistra, perché mette all’ordine del giorno dell’agenda politica siciliana alcune questioni centrali per il futuro dell’Isola.

La prima questione riguarda il sostegno di un pezzo del centrosinistra, sicuramente il più consistente, al governo Lombardo.

Questo sostegno è per noi un fatto gravissimo sotto il profilo democratico, infatti la maggioranza che sostiene il governo non ha avuto nessuna legittimazione attraverso le urne. Io penso che in politica non esistano tradimenti, ma soltanto delle scelte; pertanto il Pd può liberamente scegliere in Sicilia di passare da uno schieramento ad un altro, solo che questo deve avvenire alla luce del sole e misurando il consenso con le elezioni, altrimenti diventa un ribaltamento della sovranità popolare e quindi un atto antidemocratico.

Sotto il profilo politico invece questo governo ha dimostrato di non essere all’altezza delle sfide che deve affrontare oggi la Sicilia. Quattro governi in due anni hanno praticamente paralizzato la macchina amministrativa impegnata a sostituire i dirigenti ogni volta che Lombardo reclutava un nuovo deputato all’Ars. Le “riforme” millantate sono tutte inchiodate al palo, dalla tanto sbandierata ripubblicizzazione dell’acqua, al piano energetico, alla riforma del ciclo dei rifiuti. Intanto la Fiat a Termini Imerese chiude, la disoccupazione giovanile sfiora il 50%, le città restano sommerse dai rifiuti, 26.000 giovani l’anno lasciano la Sicilia che vede partire insieme a loro il proprio futuro.

A questa terra serve un piano per il lavoro che quantifichi gli investimenti per ogni settore produttivo e ne valuti la ricaduta occupazionale, servono investimenti per la formazione di una nuova classe dirigente che possa andare a specializzarsi anche all’estero, ma che poi sia invogliata a tornare in una terra che investe sui giovani e non su stagisti, su idee imprenditoriali innovative e non sulle mogli dei presidenti.

E poi c’è il profilo morale di questo governo: se una persona qualsiasi incontra un boss mafioso in un autogrill, vi passeggia a braccetto nella pubblica piazza o gli mastica davanti sigarette, non è un fatto, di per sé, giuridicamente rilevante. Ma se a farlo è il Presidente della Regione Sicilia questo diventa un fatto moralmente ed eticamente inaccettabile. Non spetta a noi stabilire se la condotta del presidente Lombardo costituisce un reato, per questo c’è la magistratura, alla politica spetta però il compito di garantire l’affidabilità e la trasparenza delle istituzioni, altrimenti, come sta accadendo, si perde la fiducia dei cittadini. Per questo è insopportabile che Raffaele Lombardo continui a mantenere la propria carica e che il Partito Democratico non lo abbia ancora mandato a casa.

In discussione oggi c’è la nostra storia, la storia del centrosinistra siciliano, piegata da tante sconfitte, ma orgogliosa dei tanti momenti di rinascita di questa terra.

Il centrosinistra è stato una coalizione di forze democratiche che si sono battute per il cambiamento e mai una forza per governare meglio l’esistente, perché sappiamo tutti che l’esistente è marcio e va cambiato radicalmente.

Oggi voi state consegnando all’oblio questa storia, e con questa anche le speranze di tanti Siciliani che hanno creduto di costruire un futuro migliore votando contro Lombardo alle passate elezioni.

Mi dispiace perché questa deriva produce un danno alla Sicilia ed ai siciliani, che chissà quanto dovranno aspettare prima di rivedere una coalizione in grado di guidare la rinascita della nostra terra. Mi dispiace soprattutto perché oggi nella fase più acuta di crisi del centrodestra si apriva la possibilità cambiare pagina, ma le scelte del gruppo dirigente del Pd ci inchiodano sempre sullo stesso racconto. Il nostro popolo, il popolo del centrosinistra, ci chiede di cambiare il volto della Sicilia; fino ad ora non siamo stati capaci, e forse alcuni dirigenti del tuo partito che ne sono stati i maggiori responsabili farebbero bene a tacere.

Una coalizione esiste se esistono i luoghi di discussione e di confronto pubblico, esiste se c’è un progetto comune, esiste se le scelte si condividono. In questo momento non esiste la coalizione, ma esiste il popolo del centro sinistra che chiede di poter partecipare alle scelte, questo ci insegnano le donne e gli uomini che hanno votato al referendum di Caltagirone, nei confronti dei quali io nutro profondo rispetto.

Insieme possiamo uscire da questa impasse solo se chiamiamo la nostra gente a partecipare ad un grande dibattito pubblico sul futuro della Sicilia.

Per questo ti chiedo di incontrarci pubblicamente, tutto il centrosinistra, per decidere se esistono, a partire dalle prossime elezioni amministrative, le condizioni per stare insieme e come e quando interrogare con un referendum tutto il nostro popolo.

Con stima

Erasmo Palazzotto

Coordinatore Regionale di Sinistra Ecologia e Libertà


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI