Ariete, il peschereccio che salva gli immigrati - Live Sicilia

Ariete, il peschereccio che salva gli immigrati

Il natante mitragliato dalla Libia
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Il capitano Gaspare Marrone, comandante del motopesca “Ariete”, mitragliato ieri sera da una motovedetta libica, insieme con il suo equipaggio ha salvato decine e decine di vite umane nel Canale di Sicilia. Il peschereccio mazarese è stato infatti protagonista in passato di numerosi interventi di soccorso a barconi di migranti in difficoltà, tanto da ricevere anche un riconoscimento. La notte del 28 novembre 2007 i marinai dell’ “Ariete” salvarono 54 extracomunitari, tra cui una bimba e nove donne, soccorsi su un gommone che imbarcava acqua a circa 30 miglia dall’isola Lampedusa. Durante le operazioni di soccorso un membro tunisino dell’equipaggio si lanciò in mare per aiutare alcuni naufraghi. Esattamente un anno dopo, l’ “Ariete” e altri tre pescherecci d’altura della flotta di Mazara del Vallo salvarono 650 migranti su due barconi in balia del mare in burrasca. Il 5 giugno del 2008, infine, l’ennesimo intervento che consentì di trarre in salvo 27 naufraghi, mentre altri cinque morirono. “La legge del mare ci impone di aiutare chi è in difficoltà, anche a rischio della nostra vita”, aveva dichiarato in quell’occasione Gaspare Marrone. “Abbiamo fatto solo il nostro dovere, ora torniamo al lavoro”. Per questo spirito di abnegazione dimostrato in numerose occasioni, nel giugno del 2008 il capitano Marrone e il suo equipaggio avevano ottenuto il premio “Per mare”, istituito dall’Alto commissariato Onu per i rifugiati “al coraggio di chi salva vite umane”.


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