Il pasticcio dei manager - Live Sicilia

Il pasticcio dei manager

Chi è stato "escluso". Chi rischia. E in mezzo...
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E adesso la Regione potrebbe “fare fuori” anche loro. L’ennesimo paradosso di una querelle che si trascina ormai da quasi un anno. I nove supermanager nominati da Lombardo alla fine del 2009, potrebbero “saltare” già nella prossima riunione di giunta. Poche ore (tra oggi e domani è prevista la riunione), e si conoscerà il loro destino. Nicola Vernuccio (Attività produttive), Patrizia Monterosso (Formazione e Istruzione), Salvatore Barbagallo (Agricoltura), Rino Lo Nigro (Agenzia per l’impiego), Gian Maria Sparma (Pesca), Rossana Interlandi (Energia), Maurizio Guizzardi e Mario Zappia (Sanità), Romeo Palma (Ufficio legislativo e legale), si trovano impantanati nella surreale situazione di chi viene nominato direttamente dal Presidente della Regione, ma potrebbe finire, a distanza di pochi mesi, per rivalersi contro la Regione stessa.

Insomma, nove dirigenti tra due fuochi. Da un lato, infatti, c’è la stessa Giunta che li ha nominati, attraverso la “valutazione” della cosiddetta Commissione dei saggi. Valutazione che, a quanto pare, potrebbe essere “rivista”. L’intenzione sembra quella di verificare i curricula e giungere alla revoca di queste nomine. Dall’altro lato, per la verità, c’è già un ricorso pendente anche contro di loro (oltre che nei confronti della Regione) proprio a causa delle modalità seguite per l’istruttoria di quelle nomine. E già il Governo nazionale era ricorso alla Corte Costituzionale per chiedere la revoca di queste nomine. A rendere ancora più surreale la situazione, è il fatto che questi nove manager, pur essendo nominati, tutt’ora non percepiscano stipendio. Mentre i quattro ricorrenti “cacciati” da Lombardo (Maria Antonietta Bullara, Giuseppe Li Bassi, Michele Lonzi e Giuseppe Morale) hanno visto “scendere” il loro compenso di tre volte, e adesso si trovano “a disposizione” dell’Amministrazione regionale.

Insomma, una questione ingarbugliata e nella quale potrebbero finire per avere tutti, in qualche modo, ragione. Una querelle dalla quale cominciano ad emergere le prime, poche certezze. Una, su tutti. Che la Regione, in qualche modo, dovrà rendere conto in tribunale di quello che appare sempre più come un grosso “pasticcio”. Dovrà chiarire, insomma, o perché ha cacciato i quattro manager e ha nominato gli altri nove (con tutti i dubbi legati alla necessità di questa nomina), o perché, dopo averli nominati (seguendo, come imporrebbe la legge, una ferrea e attenta procedura di analisi dei titoli) abbia deciso di revocare loro la nomina dopo una verifica degli stessi curricula (ma non li avevano già valutati?). E questa sembrerebbe l’intenzione dell’Esecutivo regionale. Pagati per non lavorare. Nominati e non pagati. Questa la condizione di alcuni dei dirigenti della Regione siciliana. E Lombardo, alla fine, scontenta tutti.
Mentre nel frattempo, continuano a essere remunerati i dipendenti della Fiera del Mediterraneo che si muovono come fantasmi tra gli stand vuoti, e la Finanziaria “stabilizza” 3000 Pip senza dare loro una mansione. In una regione dove il lavoro, ormai, più che un diritto appare un paradosso.


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