Raffaele ha fatto blog - Live Sicilia

Raffaele ha fatto blog

Raffaele Lombardo ha un sito, un blog. Per capire la portata dello scoop ecco alcune semplici equiparazioni. Il blog di Lombardo (www.raffaelelombardo.it)  sarebbe come il nonno laziale di Totti. Sarebbe come Palermo ripulita dalla munnizza. Sarebbe come la mafia in Trentino. Una contraddizione esistenziale.
Lombardo sbarca sul web
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Raffaele Lombardo ha un sito, un blog. Per capire la portata dello scoop ecco alcune semplici equiparazioni. Il blog di Lombardo (www.raffaelelombardo.it)  sarebbe come il nonno laziale di Totti. Sarebbe come Palermo ripulita dalla munnizza. Sarebbe come la mafia in Trentino. Una contraddizione esistenziale.

Nulla di male. Per tutti sia giustamente e democraticamente percorribile la strada della blogsfera e delle magnifiche praterie web. E’ che Raffaele Lombardo ha l’identikit dell’amanuense stampato a carne viva tra occhi e stanghette. Giammai lo immagineremmo al cospetto di una tastiera. Più volentieri lo vediamo, con un pennino d’oca accanto a una sconfinata risma di carta. Grafia fitta, da giureconsulto o da esponente della scuola poetica siciliana. E, alla fine della ponderosa scrittura, un bel sigillo di ceralacca.

E poi non era Lombardo – ricordiamo a malapena e non vorremmo sbagliarci – colui che disse di amare il trattore della campagna che sigillava le orecchie e le proteggeva dal ronzio molesto delle chiacchiere dei clientes? Dunque, un giureconsulto dei tempi andati (sia detto come un surreale complimento) che, oltretutto, fisicamente e per verba, non mostra una chiara propensione alla socialità, che diavolo ci fa in un blog? Lo stesso protagonista di questa che parrebbe una novella e invece è storia vera, suo malgrado e infatti, ammette: “E quindi mi piace iniziare con una confessione: le nuove tecnologie, internet e il web e i computer, come sanno quelli che mi conoscono, non sono certo il mio forte. Io sono uno di quelli che privilegiano ancora la penna per esprimere il proprio pensiero in forma scritta”. Solidarietà assoluta al governatore. Immaginiamo le sue contorsioni a petto di un mondo che non conosce, lui così avvinghiato alla classicità delle forme e dei baffi. Immaginiamo soprattutto lo sforzo che più di ogni cosa gli sarà costato uno stranguglione e un fioretto (ma che ci vuoi fare? E’ la dannata politica!) : tentare di rendersi simpatico al volgo elettorale.


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