Il boom dei grandi centri commerciali | La Procura: "Rischio riciclaggio" - Live Sicilia

Il boom dei grandi centri commerciali | La Procura: “Rischio riciclaggio”

Su "S", in edicola
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Sono 81 le richieste per aprire centri commerciali in Sicilia dal 2001 a oggi. L’esplosione della grande distribuzione – fotografata in un’inchiesta esclusiva pubblicata su “S”, il magazine che guarda dentro la cronaca in edicola da sabato 21 novembre – fa lanciare l’allarme al procuratore aggiunto di Palermo, Roberto Scarpinato: “Il Sud e la Sicilia – dice il magistrato che si occupa di criminalità economica per la Procura di Palermo – sono la Singapore del Mediterraneo, dove la grande distribuzione è diventata lavatrice del denaro sporco”.
Del resto sono numerose le imprese collegate alla grande distribuzione finite sotto inchiesta: da Giuseppe Grigoli, che sarebbe legato a Messina Denaro, a Nello Scuto, accusato di essere vicino ai Laudani, fino a Paolo Sgroi, ritenuto uomo dei Lo Piccolo. Ad aggravare la situazione, per Scarpinato, è arrivato lo scudo fiscale: “Il mafioso che deve ripulire 3 milioni – spiega il magistrato, intervistato da ‘S’ – si autodenuncia, spacciando i soldi per il risultato dell’evasione delle tasse, e trova un imprenditore compiacente pronto a investirli”. Un allarme condiviso da Rodolfo Guajana: per l’imprenditore palermitano che dopo l’incendio che nel 2007 ha distrutto il suo capannone ha ribadito pubblicamente il suo “no” al racket “c’è il rischio di riciclaggio di capitali illeciti”. Il presidente di Confcommercio Palermo Roberto Helg, però, chiede di evitare la criminalizzazione: “Fino a prova contraria esiste un commercio sano”, afferma.
Secondo l’inchiesta pubblicata dal magazine siciliano, però, l’holding mafia ha anche altri canali che gli inquirenti stanno valutando: dall’informatizzazione degli uffici pubblici alla distribuzione del caffé, dalla mozzarella allo zucchero, sono numerose le attività che danno la possibilità a Cosa nostra di riciclare il denaro sporco. Nel mirino degli investigatori anche alberghi, società di intermediazione finanziaria, banche, cantine vitivinicole, imprese olivicole e stoccaggio di prodotti agricoli. In tempo di crisi economica è questa la nuova frontiera delle inchieste.


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