La scuola di giornalismo | che non crea cronisti - Live Sicilia

La scuola di giornalismo | che non crea cronisti

Un viaggio nella galassia di enti e associazioni che hanno ricevuto contributi dalla Regione. Un viaggio senza pregiudizi, senza secondi fini, senza tesi a prescindere, senza malanimo. Solo per informare i cittadini-contribuenti. Per spiegare come vengono utilizzati i soldi della comunità e con quali risultati. Abbiamo cominciato col Ciem e continuato col Coppem. Ora tocca all'istituto superiore di giornalismo
VIAGGIO TRA I CONTRIBUTI DELLA REGIONE
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Un istituto superiore di giornalismo che, però, non forma giornalisti  ed è sovvenzionato, in gran parte, dalla Regione. Potrebbe sembrare  strano, ma il coordinatore didattico Nicola Malizia ne illustra i principi: “Questi 608.000 euro ci consentono di sopravvivere, non di vivere. È per questo che agli iscritti chiediamo un contributo annuale di mille euro, diversamente non riusciremmo a pagare tutte le spese”. Quindi, al capitale erogato dalla Regione si aggiungono 100 euro  mensili da parte degli studenti. Perché? “Il motivo è semplice –  spiega Malizia -.  Di anno in anno i finanziamenti della Regione  diminuiscono sempre di più, dobbiamo trovare le risorse per poter  continuare a offrire servizi di massima qualità”.

L’istituto, che nel corso del tempo ha cambiato diversi uffici e  oggi ha sede  in un edificio di piazza Ignazio Florio, è una sorta di  ‘istituto culturale’, che ospita non più di 50 ragazzi l’anno e che lavora alle dipendenze dell’università di Enna: “Noi abbiamo una convenzione con la Kore – spiega Malizia -. Nell’ambito del corso di laurea in Scienze della comunicazione multimediale, diamo la possibilità ai ragazzi che non possono allontanarsi da Palermo di seguire, nelle nostre aule, le lezioni. Gli esami, però, possono essere sostenuti solo a Enna. Da qui non escono giornalisti, ma dal prossimo anno, organizzeremo dei corsi di aggiornamento per giornalisti e pubblicisti”.

È merito della Regione, dunque, se l’anno prossimo potranno partire  tutte le attività in programma. È il professore Gaetano Giordano, docente di informatica,  a proporne un elenco completo: “Nel 2010 ci proponiamo di dare il via a  nuovi corsi di aggiornamento, a giornate di studio a tema sociologico o criminologico e di ottenere nuovi corsi di laurea”.

Ecco un altro ente che, senza l’aiuto della Regione, non avrebbe  fondi sufficienti per pagare tutti i costi di gestione. Come precisa il coordinatore didattico: “Le spese sono parecchie. Dai contributi che si versano allo Stato, al corpo docente, alla manutenzione della struttura. Per non parlare delle attrezzature. Grazie ai nostri computer gli studenti possono interagire in tempo  reale con i docenti e seguire le lezioni online”.

Alta tecnologia, computer sofisticati, allora perché il sito web dell’istituto non è aggiornato? “Stiamo lavorando sulla grafica, nel giro di una settimana ne inaugureremo uno completamente nuovo”. Chi desidera diventare un bravo cronista non deve rivolgersi a questo istituto. Malizia è chiaro su questo punto. Ma forse non sa di entrare in contraddizione con quanto è scritto nella  brochure sulla storia della scuola: “I 50 anni di attività condotta sempre con il massimo impegno, il gran numero di professionisti della carta stampata o di testate televisive che hanno studiato e conseguito il diploma di specializzazione in questo Istituto e che adesso svolgono, in varie parti del Paese, lodevolmente il loro lavoro, costituiscono un motivo d’orgoglio per quanti con grande senso di dedizione vi hanno  svolto e vi svolgono la loro attività”.


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