Udc sul piede di guerra | Romano: "Lombardo confuso" - Live Sicilia

Udc sul piede di guerra | Romano: “Lombardo confuso”

Cuffaro: "Dio salvi la Sicilia"
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“Siamo amareggiati e dispiaciuti per Raffaele Lombardo che, in preda alla confusione, ha perso la lucidità. Il suo nuovo governo non è la revisione del milazzismo. E’ un esecutivo di centrodestra rabberciato e rattrappito, che non è né di alto né di basso profilo, non è di nessun profilo”. E’ una bocciatura senza appello quella di Saverio Romano, segretario regionale dell’Udc, che subito dopo l’annuncio della nuova giunta di Palazzo d’Orleans, riunisce lo stato maggiore del partito, da Calogero Mannino a Totò Cuffaro, e convoca d’urgenza una conferenza stampa per dire cosa pensano gli ormai ex alleati dello scudo crociato.
“Il Lombardo bis sarà un’avventura che, come tutte le avventure, durerà una stagione – continua il dirigente politico, affiancato anche dagli assessori defenestrati, Antonello Antinoro e Giovanni Ilarda –. Intanto, il 4 giugno all’Assemblea regionale siciliana ci sarà un dibattito sulle scelte di Lombardo e si discuterà l’ordine del giorno che presenteremo per stigmatizzare il comportamento del presidente della Regione. Censureremo il modo violento con cui ha aperto questa crisi e il pressapochismo con il quale l’ha chiusa. Chiederemo il voto dei parlamentari per dimostrare che non ha più una maggioranza. Sarà lui a doverne trarre le conseguenze”.
Per carità, l’Udc ribadisce di non volere arrivare alle elezioni anticipate perché l’immobilismo o il commissario di governo “farebbero danno alla Sicilia”. Ma è una tregua temporanea. “E’ meglio salvare un governo claudicante – aggiunge  Romano – e salvaguardare le istitituzioni che non vanno strumentalizzate”. Ma avverte: “Se ci dovessimo rendere conto che non ha più i numeri in Parlamento ed il gradimento degli elettori sarà meglio andare alle elezioni anticipate”.
Gli esponenti dello scudo crociato raccontano la loro versione della crisi. “Per un anno i nostri assessori hanno denunciato che l’attività legislativa e amministrativa non andava ed era necesario rafforzarla – sostieme Romano – Abbiamo segnalato l’immobilismo e la difficoltà a riprendere la marcia rispetto al precedente governo, che era riuscito a spendere i fondi strutturali, a ridurre il tasso di disoccupazione all’8 per cento e ad avere la crescita del Prodotto interno lordo più alta d’Italia, arrivato al 2,4 per cento al momento delle dimissioni di Cuffaro. Questi dati negativi ci hanno fatto riflettere ed abbiamo più volte detto a Lombardo che sarebbe stato opportuno intraprendere una strada virtuosa. Tutti consigli che non sono stati ascoltati, anzi siamo stati più volte derisi e mortificati. Ad esempio, nel caso dell’approvazione della riforma sanitaria, andata in porto dopo tanti mesi di trattative estenuanti, o con il provvedimento relativo allo sviluppo della piccola e media impresa ostacolato dagli assessori Sorbello e Cimino, che hanno messo i bastoni tra le ruote”.
Di fronte a tutto questo, Lombardo “invece di fare una verifica politica e di programma”, qualche giorno fa, avrebbe “convocato informalmente” Romano per annunciargli l’intenzione di azzerare la giunta. “Insomma, noi abbiamo detto che la nave era alla deriva, diretta verso gli scogli – è la metafora del segretario dell’Udc – e lui, per tutta risposta, ha pensato bene di buttare a mare l’equipaggio, senza correggere la rotta, come se il problema fossero i compagni di viaggio”.
Una proposta alla quale l’Udc ha replicato con due possibili controproposte: riunire i partiti della coalizione dopo le elezioni europee e ridefinire il programma tutti insieme oppure fare un governo di soli tecnici, al quale dare una disponibilità in attesa della successiva verifica.
“Non abbiamo più sentito Lombardo per quattro giorni – racconta Romano – Stamattina mi ha chiamato per chiedermi se fosse opportuno tenere in giunta Ilarda. Gli ho risposto che avrebbe potuto chiamarlo per saperlo”.
Il parlamentare assicura che l’Udc ha teso la mano all’Mpa fino alla fine: “Ho chiesto di nuovo a Lombardo un atto di responsabilità ed il rinvio del confronto a dopo le elezioni. Dieci minuti dopo la nostra telefonata, ha ufficializzato i nomi dell’esecutivo. In questo gioco Lombardo ha il banco, ha dato le sue carte, si vedrà chi vincerà la partita”.
L’Udc sottolinea che da ora in poi starà all’opposizione alla Regione, fatto forse non unico ma sicuramente inconsueto, tuttavia ribadisce che gli accordi a livello locale per le elezioni amministrative non saranno messi in discussione.
Quindi, il segretario dei democristiani ha dato la parola a Giovanni Ilarda, il magistrato ormai ex assessore, che ha deciso di seguire il suo partito di riferimento e rinunciare alla poltrona della Presidenza. “Sarei tentato di andare sopra le righe – spiega – ma sono un moderato. Ho detto no a Lomvardo anche se pagherò pesantemente a livello personale e familiare questa scelta, perché non potrò tornare a fare il magistrato a Palermo. Non intendo far parte di un governo che ha tradito le regole della democrazia e la volontà del 70 per cento degli elettori. Nel nuovo esecutivo non ci sono pezzi fondanti della maggioranza e questo è un sovvertimento, anche se non c’è il coinvolgimento della sinistra. Non mi va di fare parte di un governo che viola le regole e approva atti senza che siano presenti gli assessori competenti, come è successo quando Lombardo ha deciso di sopprimere un ufficio del mio assessorato appena io ho lasciato la riunione di giunta”.

Dio salvi la Sicilia…
“Dio salvi la Sicilia!” E’ questa la prima battuta che l’ex Governatore della Sicilia Toto’ Cuffaro rilascia all’Agenzia Italpress, poco dopo la formazione della nuova giunta del governo Lombardo-bis.
“Come avevo detto nei giorni scorsi – continua Cuffaro- Lombardo pensa solo agli interessi del suo partito, piegando le Istituzioni. Noi eravamo disponibili a fare la nostra parte, ma sempre in base alla volonta’ dei nostri elettori che ci avevano dato un mandato chiaro ed inequivocabile. Non possiamo che prendere atto delle decisioni del presidente Lombardo che, di fatto, ha stravolto quanto gli elettori avevano deciso un anno fa. Questo e’ l’ennesimo atto di mancanza di affetto dell’attuale Governatore nei confronti della Sicilia, creando un governo minoritario in un momento cosi’ difficile e complicato per la nostra terra. Ma lui ha a cuore soltanto gli interessi del suo partito”.
L’ex presidente della Regione avanza anche i dubbi di un accordo sotto banco con il Pd. “Un governo cosi’ debole – continua Cuffaro all’Italpress- non avra’ una lunga vita, tranne che non abbia fatto, come è’ probabile, un accordo sotto banco con il PD per avere un appoggio in Aula”.
L’ultima battuta è riservata ai nuovi assessori. “Mi sorprende che un professionista e politico avveduto e serio come Gaetano Armao possa aver accettato di entrare in questa giunta. L’unica nota positiva, invece, e’ la presenza di Caterina Chinnici, persona per bene che gode della mia stima personale”.


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